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In bicicletta a Padova, cosa vedere!

Palazzo Ragione pedalata

Padova; uno scrigno di tesori a cielo aperto! Ricca di infiniti spazi collegati da piazze e vie dove immergersi nella storia, nella cultura e nell'arte. Oggi vi consiglierò un itinerario che vi porterà a conoscerne le principali attrazioni turistiche: basiliche, chiese, edifici storici, palazzi, strade e piazze per un full immersion in una città ricca di fascino.

Preciso che sarà un tour su due ruote a ricordo di una giornata molto bella che ho trascorso in allegra compagnia, un'iniziativa che ha portato un gruppo di persone accomunate dalla passione per le biciclette d'epoca e del tabarro a scoprire Padova sulle due ruote, indossando il tipico mantello a ruota che nel novecento in Veneto era simbolo di eleganza e signorilità anche presso il ceto medio. Un'iniziativa tra l'altro che ha ottenuto il patrocinio e l'apprezzamento del Comune di Padova per la diffusione di un turismo lento e sostenibile.

L'idea è nata dalla passione per la bicicletta che ho sempre avuto tramandata dalle storie dei nonni. Avere una bicicletta dopo la prima guerra mondiale era un lusso, il tabarro era il mantello di chi andava a cavallo, il cappello era un segno di distinzione. Per salutare si alzava il cappello in segno di rispetto. Oggi non si saluta più guardandosi negli occhi al massimo un ciao troppo presi dal telefono che ti regalano per pagare l'abbonamento. Il sindaco del mio paese di origine fu il primo ad avere una bicicletta nel 1920.

Fu portata in piazza ma il prete non la benedisse perché era una macchina del diavolo, dopo pochi anni anche il prete utilizzava la biciletta per andare a benedire le case. Per comprare una biciletta ci volevano degli anni buoni, salute, raccolti generosi, tre o quattro anni di stipendio, ma a quei tempi non c'erano stipendi o qualche eredità! Eredità che ci tramandano le biciclette dopo 100 anni. I nostri avi ci hanno donato in eredità dei monumenti stupendi, oltre alle biciclette con un modo di vivere povero ma sincero e l'orgoglio di non essere inferiori a nessuno, valori che vogliamo trasmettere!

Tabarro e capeo l'omo xe pi beo.

Mirco Pintonello, organizzatore della Pedalata d'altri tempi

Pedalata d'altri tempi a Padova
Pedalata d'altri tempi a Padova

Padova, la città dei tre "Senza"

Padova è conosciuta per la città dei tre "senza": per avere un Santo senza nome, Sant'Antonio, facendo riferimento al fatto che si usa nominare Padova come la città del Santo. Per avere un Caffè senza porte: il Caffè Pedrocchi fino al 1916 era aperto 24 ore al giorno ed era privo di vetrate. E terzo per avere un prato senza erba: il Prato della Valle, un tempo ampio spazio dove si svolgevano attività commerciali e che veniva definito "pratum".

E dopo questa curiosità sulla città direi che possiamo iniziare il nostro tour tra aneddoti e storia di Padova vista da una prospettiva diversa! Pronti che si parte

<h2# Prato della Valle

Simbolo di Padova fin dai tempi antichi ebbe funzioni economiche e ricreative. La piazza di forma elittica è una delle più grandi d'Europa ed è seconda alla Piazza di Mosca. A caratterizzarla è l'isola verde centrale, dal nome Isola Memmia, in onore del podestà che commissionò i lavori. E' circondata da un canale ornato da un doppio basamento sui quali poggiano le statue numerate di celebri personaggi illustri della città; padovani di nascita e di adozione. Delle 88 statue oggi ne restano 78, scolpite tra il 1775 e il 1883 raffigurano illustri personaggi tra questi: Galileo Galilei, Antonio Canova e Antenore, che secondo il mito fu il fondatore di Padova e di cui vi parlerò più avanti.  Dopo l'Unità d'Italia la piazza fu battezzata Piazza Vittorio Emanuele II ma ancora oggi prevale il nome storico.

# Basilica di Santa Giustina

Tra i monumenti d'interessi che si affacciano sul Prato della Valle c'è la chiesa benedettina di Santa Giustina, il luogo di culto più antico di Padova. Si ritiene sorga sulle rovine di un tempio pagano, fu fondata nel Cinquecento in memoria della martire Giustina, la cui statua si trova sulla cupola centrale. I lavori di costruzione andarono molto a rilento tanto che la costruzione richiese 85 anni e da qui un detto popolare "sei lungo come la fabbrica di Santa Giustina" per indicare una cosa che va molto per le lunghe.

Per le sue dimensioni è la nona chiesa al mondo e a caratterizzarne l'aspetto sono le 8 cupole esterne, la ruvida facciata e il campanile alto 82 metri che poggia sul precedente medievale. L'ambiente interno è molto vasto ed austero, tra le opere d'arte: la Pala del Veronese dedicata a Santa Giustina, le arche di S.Mattia e di San Luca e il Pozzo dei Martiri del 1566. L'abbazia è inoltre sede di una ricca biblioteca e di un prestigioso centro per il restauro del libro.

# Basilica di Sant'Antonio

La Basilica di Sant'Antonio è il principale monumento di Padova, un luogo meraviglioso e straordinario riconosciuto dalla Santa Sede come Santuario Internazionale. Visitato ogni giorno da pellegrini e turisti di tutto il mondo, accoglie al suo interno la Tomba di Sant'Antonio. Se oggi è divenuto importante luogo di culto cattolico, nel Medioevo era zona periferica della città e qui sorgeva la piccola Chiesa di Santa Maria Mater Domini, dove visse Sant'Antonio tra il 1229 e il 1231, alla sua morte nel 1231 fu ricomposto nella piccola Chiesa, assecondandone il suo desiderio.

Della Basilica non si conosce il progettista, probabilmente un francescano. I vari stili ne caratterizzano l'architettura e lo stile: mostra una forte influenza della Basilica di San Marco di Venezia, mentre la parte dell'abside e delle nove cappelle dell'interno è in stile gotico e le 8 cupole e il campanile in stile orientale.

All'interno della Basilica il percorso si snoda tra:

  • Cappella di Sant'Antonio o Cappella dell'Arca:
    splendida opera del Rinascimento dove sorge l'altare-tomba del Santo, all'interno vengono riportate scene di vita e dei miracoli compiuti dal Santo.
  • Cappella del Beato Luca:
    che custodisce i resti di San Luca, compagno di preghiera del Santo.
  • Cappella della Madonna Mora:
    quello che resta dell'antica chiesetta di Santa Maria Mater Domini che fu donata al Santo e dove inizialmente venne sepolto.
  • Cappelle delle Reliquie o del Tesoro:
    di stile barocco, dove sono conservate numerose reliquie, quali la lingua e il mento del Santo oltreché il Presbiterio e l'Altare Maggiore dove spiccano capolavori di Donatello.

La Basilica è un'opera grandiosa e unica nel suo genere, entrare ad ammirala è d'obbligo quando si è a Padova!

Per il percorso accessibile alle persone con disabilità consiglio la lettura del mio articolo Basilica di Sant'Antonio, ammirevole esempio di Patrimonio fruibile da tutti

# Statua del Gattamelata

Antistante alla Basilica la statua del Gattamelata del Donatello in omaggio al condottiero Erasmo da Narni detto appunto il Gattamelata soprannominato così "per la dolcezza dè suoi modi congiunta a grande furberia, di cui giovossi in guerra a uccellare e corre in agguato i mal cauti nemici e pel suo parlare accorto e mite dolce e soave" (citazione storica) o più semplicemente potrebbe aver preso tale nomignolo dal cognome della madre Melania Gattelli.

#Tomba di Antenore

Si trova in Piazza Antenore prima di accedere al centro storico, secondo la leggenda qui si trovano le spoglie di Antenore, principe troiano mitico fondatore di Padova. Ma a screditarlo nel 1985 furono i risultati degli esami svolti sui resti trovati all'interno della tomba che risultano appartenuti ad un guerriero ungaro.

Dalla Basilica ci inoltriamo lungo la Via del Santo per immergersi nel cuore antico di Padova

#Palazzo della Ragione

Denominato dai padovani "il Salon" per la vasta sala al piano superiore, con i suoi 82 metri di lunghezza e i 27 di larghezza è riconosciuto come uno dei più celebri monumenti civili in Europa all'epoca dei comuni. La prima costruzione risale al 1218, il Palazzo ebbe da sempre funzioni giudiziarie, posto nel mezzo degli scambi commerciali che avvenivano nelle due piazze, Piazza della Frutta e Piazza delle Erbe, si vigilava attentamente sulle attività dei commercianti.

Peculiarità del Palazzo della Ragione: il soffitto in legno a forma di carena di nave rovesciata, il bellissimo ciclo di affreschi ripartito in 300 riquadri che rappresenta l'influsso degli astri e dei cieli sulla vita degli uomini e il cavallo ligneo alto 6 metri donato dalla famiglia Capodilista al Comune di Padova nel 1466.

"Restare in braghe di tela"  Sapete da dove proviene questo detto? Proprio da Padova! All'interno del Palazzo della Ragione posta in fondo alla sala è conservata la Pietra del Vituperio, un blocco in porfido nero, dove i debitori insolventi dovevano sottoporsi ad un rito durante il quale rimasti in mutande davanti al pubblico dovevano battere per tre volte le natiche sulla pietra pronunciando ogni volta la frase cedo bonis (rinuncio ai beni) e poi venivano scacciati dalla città.

# Piazza dei Signori

Elegante e ricca di palazzi di varie epoche qui sorgeva Palazzo della Signoria o Reggia dei Carraresi, i Signori di Padova, dove vissero dal 1318 al 1405. Un tempo nella piazza si svolgevano tornei, celebrazioni civiche, momenti di rappresentanza per la città e ci si ritrovava per passeggiare e chiacchierare, un luogo di aggregazione sociale. Sulla piazza si affaccia la Loggia del Consiglio o Gran Guardia dove si riuniva il Maggior Consiglio cittadino.

# Torre dell'Orologio

L'edificio più importante di Piazza dei Signori, un monumento considerevole realizzato in pietra d'Istria e che con i suoi fregi, le linee architettoniche e lo stile rimanda al fasto e all'opulenza della Repubblica della Serenissima. Nel 1532 Giovanni Maria Falconetto fu incaricato del progetto della nuova e definitiva facciata dell'edificio. Sopra l'arco il grande orologio, riproduzione di quello inventato nel 1344 dal medico e astronomo Giovanni Dondi, uno dei primi realizzati in Europa, il complesso meccanismo che lo contraddistingue segna non solo le ore e i minuti ma anche il mese, il giorno, le fasi lunari e persino il "momento" astrologico. 

Da notare che tra i segni zodiacali manca il segno della Bilancia, sulla sua assenza ci sono due ipotesi, la prima, e sicuramente la più attendibile, che il sistema zodiacale pre-romano, a cui si ispira l'orologio, riunisse le costellazioni dello Scorpione e della Bilancia mentre quella popolare racconta che fu una ripicca del costruttore non vedendosi pagato.

# Caffè Pedrocchi

Situato nella centralissima piazza tra il cinquecentesco Palazzo Moroni sede della Municipalità e Palazzo Bo è uno dei più importanti Caffè d'Europa e uno dei pochi superstiti tra gli antichi Caffè italiani. Fu Antonio Pedrocchi, figlio di un caffettiere bergamasco, a commissionare nel 1816 al noto architetto veneziano Giuseppe Jappelli l'ampliamento del piccolo caffè ereditato dal padre. La particolare e pomposa architettura che mescola lo stile neoclassico e quello gotico veneziano con richiami esotici, egizi e cineserie, molto in voga nell'Ottocento, rispecchia il clima romantico dell'epoca e l'estro dell'architetto. Nel pianoterra le stanze sono denominato in base al colore della tappezzeria (Sala Bianca, Sala Rossa, Sala Gialla, Sala Verde). Fin dai primi anni il Caffè divenne noto come il "caffè senza porte" , fino al 1916 il porticato aperto e l'assenza di vetrate lo ha reso presto un punto di riferimento della vita culturale e commerciale della città e ritrovo per studenti, artisti, letterati e patrioti. Qui si intrattenerono uomini celebri quali Ippolito Nievo, Stendhal, il quale decantò le meraviglie dello zabaione pedrocchiano, Gabriele D'Annunzio e Eleonora Duse. Durante il Risorgimento professori e studenti si riunivano per organizzare i moti rivoluzionari contro gli austriaci, nella Sala Bianca un proiettile conficcato nel muro ricorda che l'8 febbraio del 1848 la popolazione insorse contro l'esercito austriaco e proprio al secondo piano del caffè ha sede il Museo del Risorgimento

#Palazzo Bo

Sede storica dell'Università di Padova ha accolto personaggi illustri quali Galileo Galilei, Copernico, Ippolito Nievo, menti che contribuirono al progredire della scienza e dell'evoluzione umana. Qui si laureò nel 1678 la prima donna al mondo; Elena Lucrezia Cornaro Piscopia che malgrado fosse figlia di una nobile famiglia veneziana fu fortemente osteggiata dall'allora vescovo di Padova e cancelliere dell'Università Gregorio Barbarigo il quale affermava che "sarebbe stato uno sproposito dottorar una donna e avrebbe significato renderci ridicoli a tutto il mondo".... 

All'interno di Palazzo Bo si trova il Teatro Anatomico, risalente al 1594 è il più antico al mondo, ma di entrambi vi racconto molto di più sull'articolo intitolato A Padova, Palazzo Bo sede dell'Università e del più antico Teatro Anatomico del mondo

E qui si chiude il nostro tour alla scoperta di Padova in sella ad una bicicletta, so di essere stata molto lunga ma di cose ne avevo molte da raccontarvi e vi ringrazio per aver portato pazienza fino a qui, ora una piccola raccomandazione: sappiate che quando sarete arrivati in prossimità  del Centro Storico nelle aree pedonali la bicicletta andrà condotta a mano. 

Racconto Audio

Questo racconto audio di Cristina Favretto è andato in onda su Veneto Radio

2° parte

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