La bella stagione fa capolino e la voglia di passeggiare all'aria aperta si fa sentire. Un viaggio a piedi ha sempre una marcia in più, lento e sostenibile, permette di fare più attenzione all'ambiente che ci circonda, di fermarsi quando qualcosa di inaspettato attira la nostra attenzione, di riprendere un momento, una luce, un particolare che ci colpisce e come se ogni cosa assumesse un ritmo diverso più calmo mentre il mondo fuori continua la sua corsa.
Ammetto che questo periodo di pandemia mi ha fatto riscoprire il desiderio della camminata lenta dimenticando l'orologio e guardando quanto mi circonda con un nuovo occhio, in fondo il Veneto a piedi offre una infinità di habitat; dai boschi delle Dolomiti al litorale adriatico comprendendo laghi, tratti collinari e sentieri ciottolosi delle nostre campagne. Ed ecco che ho pensato di creare per i nostri lettori una raccolta di sentieri che ho percorso; una fonte d'ispirazione per scoprire il nostro territorio a piedi!
Il miracolo non è quello di camminare sulle acque, ma di camminare sulla terra verde nel momento presente e d’apprezzare la bellezza e la pace che sono disponibili ora (cit)
Ed ora eccovi alcune imperdibili passeggiate da fare in Veneto, alcune di queste percorribili in qualsiasi stagione.
Un luogo ricco di fascino sospeso tra acqua e natura che di storia ne ha molta da raccontare, la magia dei Casoni di Caorle ha ispirato alcune pagine del romanzo di Ernest Hemingway "Al di là del fiume tra gli alberi", dove racconta la sua permanenza in questa terra, delle giornate trascorse, delle battute di caccia in laguna tra canneti e canali.
Questi semplici edifici di legno e canna palustre testimoniano un'epoca passata quando intere famiglie si dedicavano alla pesca; una vita difficile la loro ed è proprio che in questi casoni che i pescatori trascorrevano lunghi periodi o trovano riparo per qualche notte.
Complice una soleggiata giornata di febbraio costeggiando la laguna a piedi ho percorso la ciclo pedonale dei Casoni di Caorle; la combinazione acqua e natura sa regalare anche nella stagione invernale piacevoli sensazioni, considerando tra l'altro che è il periodo migliore per godersi la pace di questo habitat.
Sopra l'argine ora corre una pista ciclabile che, protetta da una robusta palizzata, disegna nel verde della campagna il percorso del fiume, ansa dopo ansa. (Tratto dal libro Caranto storia di un paese e del suo fiume" di Mario Favaro)
Percorrere il sentiero che conduce ai quattro mulini di Scorzè è affondare nelle radici storiche e culturale di un paese, del suo fiume e dei suoi quattro mulini; la ciclo pedonale che ha inizio dal Mulino Cosma e termina al mulino Teodori, situato nell'omonima oasi, si snoda tra l'argine del fiume Dese, per poi percorrere un tratto urbano che conduce nell'ultimo tratto in un'area rurale molto bella di Scorzè.
Indicazioni
Il percorso completo da Mulino Cosma al Mulino Todori è di circa 5 chilometri, 10 totali andata e ritorno. Se arrivate con l'auto vi consiglio di iniziare dal Mulino Cosma, in questo modo potrete parcheggiare l'auto a Cappella di Scorzè in prossimità della chiesa oppure se percorrere i 5 chilometri è eccessivo, vi suggerisco di lasciare l'auto in Viale Kennedy e di percorrere il solo tratto di circa 2 chilometri tra il Mulino Michieletto e il Mulino Todori.
Passeggiata semplice e adatta a tutti
Per saperne di più su questa passeggiata ecco l'articolo Il Percorso dei Quattro Mulini di Scorzè lungo l’argine del Dese
Un'area naturalistica di 8 km che ha la peculiarità di essere delimitata sui quattro versanti da acque marine, lagunari e fluviali; all'interno svariati percorsi conducono a scoprirne i vari ecosistemi e la spiaggia della Brussa dalla quale è possibile arrivare ai tre casoni ottimamente conservati e da dove si apre una meravigliosa vista sulla laguna di Caorle e sull'Adriatico. Nelle giornate più limpide da qui, l'occhio arriva a scorgere le prime montagne venete.
Indicazioni: alla Brussa lasciare l'auto nell'ultimo parcheggio prima della spiaggia (in primavera ed estate a pagamento) e dirigersi verso il litorale. Opportuna cartellonistica indica i tre percorsi che possono essere fatti all'interno dell'oasi di Vallevecchia. Per il percorso di colore rosso segui il sentiero che porta al mare e da qui lungo la spiaggia si arriva ai 3 casoni e sul versante che da sulla laguna di Caorle, il rientro potrà essere fatto seguendo il sentiero che porta verso la pineta. Alternativa è quello di seguire le indicazioni che portano subito in pineta e poi rientrare lungo il litorale.
A poco distanza dal borgo di Arquà Petrarca il punto panoramico più bello dei Colli Euganei!
Il Pianoro del Mottolone è una terrazza naturale posta in cima al Monte Mottolone. L'ascesa da Arquà Petrarca al monte è un'esperienza da non perdere, gli spazi cambiano, dall'eleganza e dall'aspetto antico del borgo si passa al bosco fino ad arrivare ad una cima suggestiva ricca di vegetazione dove in primavera ed estate tra piccoli arbusti fiorisce la rosa canina, il corbezzole e la profumata ginestra.
Indicazioni
Dalla Casa di Francesco Petrarca imboccare il sentiero Atestino che raggiunge il Pianoro del Mottolone. La salita ha un dislivello di circa 200 mt ed una durata di circa 40 minuti.
Si consigliano scarpe adeguate.
Siamo a Quinto dove una bella passeggiata, accompagnati dalle acque del fiume Sile, porta alla scoperta di una piacevole area naturalistica e dell'antico borgo molitorio del paese, un salto nel passato quando un tempo le grandi ruote macinavano il grano che proveniva da Venezia. La Via dei Mulini di Quinto collega i più importanti siti molitori del territorio (molino Favaro, Bordignon, Grendene, Rachello, Cervara e Bomben anche se non più esistente).
Indicazioni
La Via dei Mulini è un percorso ad anello a cui si può accedere dall'area dei laghetti in prossimità degli impianti sportivi oppure seguendo la segnaletica in prossimità di Villa Memo Giordani che indirizza sul percorso, attraversando a tratti alcune passerelle in legno e stradine si arriva, accompagnati dal suono dell'acqua, agli antichi mulini di via Rosta (mulino Favaro e Rachello) in un'area dove in primavera la fioritura delle ninfee colora di giallo le acque del Sile. Tutto il percorso partendo dai laghetti è molto bello dal punto di vista naturalistico.
Percorso adatto a tutti.
Per approfondimenti su questo percorso invito a leggere A Quinto di Treviso sulla Via dei Mulini
Il bellissimo percorso naturalistico ha inizio nella parte alta del borgo; dovete sapere infatti che a caratterizzare l'urbanistica del borgo tagliandolo per lungo è il torrente Rujo e sarà proprio il torrente Rujo ad accompagnarvi lungo un sentiero che vi porterà ad esplorare il bosco delle Penne Mozze. Un susseguirsi di ambienti dove si cammina incontrando fontane, mulini e ruote idrauliche fino ad immergersi nel silenzio e nei colori del bosco scortati dalla musicalità dell'incessante scorrere dell'acqua del torrente Rujo. Una paradiso per i sensi.
Indicazioni
Dal borgo di Cison si raggiunge il ponte di sassi dove troverete le indicazioni per la Via dell'Acqua, il primo tratto è una stretta stradina in salita poi piano piano vi addentrerete nel bosco. Lunghezza 3 km, consigliate scarpe da trekking e valutare il dislivello di circa 150/200 mt.
# Provincia di Belluno
Pronti che si sale verso l'Alpe del Nevegal per arrivare in cima ad un colle godendo di un meraviglioso panorama seduti su una panchina, una panchina speciale; una panchina gigante di colore rosso.
Arrampicarsi su quella panchina é come tornare bambini e vedere il mondo da un'altra prospettiva. Il panorama da lassù è davvero incantevole, altamente consigliato a grandi e piccini.
Indicazioni
Per arrivare alla Panchina Gigante si può salire a piedi direttamente dal piazzale del Nevegal, in meno di un'ora, oppure dalla strada che porta a Faverghera tramite il sentiero de la Forestale, salendo sulla destra si lascia l'auto e poi si prosegue a piedi in 20/25 minuti seguendo le indicazioni per Casera Erte.
Passeggiata con lieve dislivello semplice ed adatta a tutti.
Un luogo poco esplorato, ci troviamo a Lamon dove un ponte sospeso attraversa la gola della montagna e per qualche momento, il tempo di percorrerlo, ti sembra di mettere le ali e volare in un ambiente suggestivo e selvaggio tra il blu del cielo e le acque del Lago di Senaiga.
Indicazioni
Per raggiungere la passerella del Lago di Senaiga seguire le indicazioni di Google Maps per via Ronche a Lamon, la stretta stradina porterà ad un piccolo parcheggio, da lì 100 mt in discesa e vi troverete di fronte allo spettacolo del ponte sospeso e del suo lago.
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