Il bello del turismo astronomico è che, pur essendo un segmento di mercato in crescita da alcuni anni, nelle sue declinazioni risulta essenzialmente sostenibile. Tra le tante iniziative che stanno nascendo c’è quella che si sviluppa sull'astro-turismo a cura del progetto europeo Skyscape (sulla linea Interreg Italia-Austria) che vede come capofila il Comune di Asiago con i Comuni di Cornedo all'Isarco (Bolzano) e di Talmassons (Udine), oltre all'Agenzia Territoriale Tiroler Umweltanwaltschaft.
Tre territori montani fanno dunque sistema - sotto il cappello di “Skyscape - Astronomical tourism: the beauty of the sky as a resource for territories”, finanziato integralmente con quasi 1 milione di euro - per cogliere le opportunità di questa forma di incoming. Il turista di questo ultimo decennio, avendo una maggiore consapevolezza ambientale, è sempre più alla ricerca di esperienze autentiche che diventano una forte motivazione di viaggio. E i territori partner del progetto, promuovendo approcci innovativi per un turismo scientifico, naturale e sostenibile e una varietà di attività ricreative e culturali, «potrebbero godere della presenza di turisti attratti dalla qualità del cielo notturno durante tutto l'anno, con l'obiettivo di una maggiore distribuzione spaziale e destagionalizzazione», rimarca il sindaco di Asiago Roberto Rigoni Stern.
Con la progressione dell'inquinamento luminoso nelle zone circostanti le città, infatti, la possibilità di svolgere osservazioni (interessanti anche a livello di ricerca) del cielo viene relegata a zone rurali che possono quindi trasformare la scarsità di infrastrutture in un'attrattiva che può essere valorizzata. E nel territorio alpino e sub-alpino ci sono infatti aree specifiche in cui il livello di inquinamento luminoso risulta essere ideale. L'Altopiano di Asiago è una di queste che vuole continuare ad attrarre sia gli astronomi e astrofili, sia i turisti che per la prima volta si avvicinano ad un telescopio per osservare la Via Lattea all'interno di una vacanza al contatto con la natura.
Uno degli obiettivi più ambiziosi è quello di ottenere il riconoscimento ufficiale di Dark Sky Park dall'IDA (International Dark Sky Association), perché questo significherebbe entrare a far parte di una cerchia ristretta di aree di grande pregio caratterizzate da un ambiente notturno di qualità eccezionale e con un elevato numero di notti stellate buie e non inquinate. In tutto il pianeta esistono infatti solo una trentina di Dark Sky Park e in Europa ve ne sono in Germania, Spagna, Ungheria, Olanda e Inghilterra, ma nessuna in Italia. L'Alto Adige da qualche anno sta cercando di ottenere questo importante riconoscimento e l'integrazione tra i tre poli del Nordest potrebbe favorire il processo di riconoscimento.
Il progetto europeo si sviluppa nell'arco di 2 anni e prevede attività sul territorio coadiuvate sul piano scientifico dall'Osservatorio Astronomico INAF di Padova e il Dipartimento Fisica Astronomia dell'Università patavina. Verranno poi finanziati la formazione per gli operatori economici, l'acquisto di attrezzature da installare in alcune aree del territorio per le osservazioni e l'organizzazione di eventi culturali e di marketing territoriale che permetteranno alle destinazioni di presentarsi sul mercato come località ottimali per l’astroturismo.
Torce frontali e ramponi ai piedi, o magari direttamente sci ai piedi con le pelli per salire. L'Altopiano è una destinazione comunque appassionante per chi cerchi un rapporto immediato con la natura e svegliandosi prima dell'alba è possibile raggiungere (senza esser sportivissimi) una delle cime che circondano Asiago e godere di una vista strepitosa sulla Via Lattea, oltre che sul paesaggio prealpino. Per chi ami gli sport invernali senza cercare l'avventura, i comprensori del Monte Verena e delle Melette propongono intorno ad Asiago piste agevoli in mezzo al bosco (purtroppo in questo momento si attraversano anche versanti stravolti dalla tempesta Vaia, con alberi abbattuti e sradicati).
Con i pacchetti Asiagoneve è possibile approfittare di weekend sugli sci o settimane bianche a prezzi convenienti, ma l'Altopiano è oggi anche una destinazione di livello sul piano enogastronomico: oltre alle stelle Michelin asiaghesi Stube Gourmet e La Tana Gourmet - che uniscono raffinatezza e grande rispetto della materia prima – si segnala la recente apertura della baita Sport & Gourmet alle Melette, in località Gallio, dove la cucina è in mano a un gruppo di giovanissimi guidati a (breve) distanza dallo stellato Corrado Fasolato, chef e patron dello Spinechile Resort a Schio.
Fonte: Il Sole 24 OreVeneto360 - Portale Turistico dedicato al Veneto