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Festa di San Martino a Venezia: antica tradizione che rivive tra filastrocche, proverbi e leggende

San Martino

"San Martin xe andà in soffita a trovar ea so novissa, so novissa no ghe gera san Martin col culo par tera, e col nostro sacchetin, cari signori xe san martin!"

Se vi trovate a Venezia l'11 Novembre vi potrà capitare di sentire questa filastrocca e a cantarla gruppi di bambini con una corona di carta in testa e mantello sulle spalle che battendo mestoli di legno su coperchi e pentole chiedono ai negozianti dolcetti in dono. 

San Martino, festa intrisa di tradizione popolare, nell'antichità era considerata una delle feste più importanti dell'anno, un capodanno contadino durante il quale si mangiava e si beveva molto prima dell'inizio del periodo di penitenza e digiuno che precedeva il Natale e che cominciava il 12 Novembre.

"Chi non magna l'oca a San Martin nol fa un beco de un cuatrin" altro famoso proverbio ricorda che gli abitanti della Padania avevano l'abitudine in questo periodo di mangiare castagne, oca e bere vino, usanza considerata di buon auspicio.

La leggenda di San Martino

Oggi a San Martino si mangia il tipico dolce di pasta frolla, ricoperto di glassa di zucchero, cioccolatini e confetti che rappresenta San Martino a cavallo. La leggenda racconta che:

In una giornata d'autunno il cavaliere Martino, uscendo dalle porte della città francese di Amiens, dove viveva, si accorse di un povero vecchio quasi nudo e infreddolito. Davanti a tale povertà, Martino prese la sua spada e tagliò il suo caldo mantello di lana per donarlo al poveretto. Dopo poco uscì il sole; e da qui il nome estate di San Martino per ricordare le belle giornate di sole di questa stagione.

La raffigurazione di San Martino a Venezia

La raffigurazione del Santo nell'atto di donare il mantello al povero si trova in un  bassorilievo del XV secolo sulla porta dell'Oratorio della Scuola di San Martino dei calafati ovvero delle maestranze impiegate nella costruzione delle imbarcazioni in legno. Proprio a fianco sorge nel sestiere di Castello al n. 2298 vicino all'Arsenale la Chiesa di San Martino Vescovo, di essa non si conoscono con precisione le origini ma si ritiene risalga all'VIII secolo per mano di colonie longobarde o famiglie ferraresi scappate dal paese natio. La tradizione, invece, parla dell'erezione della Chiesa alla fine del VI secolo per volere delle famiglie Vallaresso e Salonigo.

L'attuale costruzione che risale al 500 è opera di Jacopo Sansovino, al suo interno è conservata la tibia del Santo. Un tempo si usava venerare San Martino con una processione solenne che partiva dalla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista. La Chiesa, poco conosciuta, conserva alcune opere importanti quali il parapetto dell'organo, la pala di Santa Cecilia e San Lorenzo Giustiniani, il monumento funebre al Doge Francesco Erizzo e alcuni affreschi e dipinti di artisti di gran fama quali Antonio Zanchi, Fabio Canal, Jacopo Palma il Giovazza.

Per sapere cosa fare a Venezia l'11 di novembre; vi consiglio di assaggiare il tipico dolce della festa e ricordatevi di visitare la Chiesa di San Martino Vescovo, che si trova in un luogo davvero pittoresco della città.

E se invece vi piace dilettarvi in cucina vi lascio la ricetta del Dolce di San Martino della nostra amica Sara del blog Ortaggi che Passione.

 

 

 

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